TREVISOLAICA che ovviamente è una Treviso PIU’ Europa, con (speriamo) più laici, più socialisti, più liberali, più radicali…


maestri d’insicurezza
29 ottobre, 2007, 10:21 am
Filed under: Gentilini, Sbarra, sicurezza, treviso

Che in giro la gente si senta meno sicura è l’unica cosa…sicura. Quanto ciò dipenda da un’effettiva crescita – quantitativa o qualitativa – della c.d. “criminalità diffusa” (oggi non si parla più, giustamente, di microcriminalità) questo è meno chiaro. I dati ufficiali sembrerebbero infatti indicare una riduzione dei reati e anche le accuse all’indulto voluto da quasi il 90% del parlamento (ma io ero e sono per l’amnistia, che è cosa diversa) in parte si sono dimostrate infondate. Tuttavia l’insicurezza della gente cresce e con essa la richiesta di misure sempre più “forti”.  Probabilmente la gente è insicura anche perchè c’è chi – nei media e spesso nella politica – “agita” irrazionalmente  il problema. Quest’ultimo sicuramente esiste, così come esisterebbero risposte razionali ed efficaci che si possono adottare per difendere la popolazione dalla minaccia della criminalità diffusa. Ma chi alza la voce non è detto che sia il più bravo anche a risolvere il problema. La propaganda anzi non è la soluzione, ma  parte del problema stesso, perchè non fa che aumentare il senso di insicurezza della popolazione e la sfiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura che ci debbono proteggere. Come giustamente ha osservato Sbarra, nessuno si sognerebbe di consultare Gentilini come “esperto” in materia di sicurezza. Le sue “proposte” – vagoni piombati, corda & sapone, muri e recinti, ecc… – sono sempre demagogiche e paradossali, spesso offensive verso una parte della popolazione. Perloppiù si tratta di discorsi estremi, che certo appaiono “chiari” ed intransigenti,  ma che essendo impraticabili lasciano tutto come prima. Ero presente in municipio il giorno che regalarono a Gentilini, da poco eletto sindaco, stella e cinturone con pistole da sceriffo, proponendogli subito di farsi fotografare. Una trovata giornalistica, per qualcuno. Una mascherata, per qualcun altro. La prima di una lunga serie. E così stiamo andando avanti da 12 anni, un tempo lunghissimo, più che sufficiente per affrontare e risolvere qualunque problema. Ma la miglior prova che  i risultati sono finora scarsini è proprio il fatto che, dopo 12 anni, lui ancora parla, anzi urla. E non è un caso che oggi si scopra che il nostro Comune spende la metà (costo pro capite) di una città come Padova. Eppure lui è il modello dei “sindaci-sceriffi” oggi tanto di moda.  Ma di cosa è veramente “esperto” Gentilini? Di insicurezza. Se strillasse di meno, forse la situazione sarebbe la stessa, ma almeno potremmo concentrarci di più sulle cose da fare.

Bruno Martellone



Gay Pride a Treviso?
27 ottobre, 2007, 5:17 PM
Filed under: Senza Categoria

Anche l’Arcigay del Veneto ha presentato un esposto alla procura di Treviso contro il vicesindaco Giancarlo Gentilini in merito alla vicenda che lo ha visto balzare alle cronache nazionali ed internazionali per la frase contro gli omosessuali. Ma oltre che passare alle vie legali, la comunità gay ha ufficializzato la notizia che entro fine anno verrà organizzata, proprio a Treviso, una grande manifestazione di portata nazionale.

da: http://areadincontro.ilcannocchiale.it/



Il sorriso di Sbarra
27 ottobre, 2007, 10:16 am
Filed under: Elezioni comunali, Sbarra, treviso, Treviso 2008

Visto ieri sera (non tutto, ahimè, son tornato a casa tardi dal lavoro)  in TV il dibattito su Antenna 3 con Sbarra e qualche altro “politico” locale. Cercando di essere il più obiettivo possibile, mi è sembrata evidente la differente qualità non solo della proposta, che è “politica” a tutto tondo, di Sbarra, ma anche della persona. Quello che ho capito e che credo si sia visto anche in TV è che, malgrado certe spigolosità e pignolerie che sono nel suo carattere, per Giampaolo l’impegno politico è rimasta un’esperienza anzitutto di relazioni “umane”,  di contatto appassionato con la realtà della gente. L’apertura e la serietà nel farsi carico dei problemi ed anche il saldo possesso di un  solido metodo di lavoro, costruito ostinatamente nel tempo, sono le sue armi vincenti, di fronte alla superficialità, alla strumentalità, alla propaganda dilaganti. Per Sbarra l’impegno politico è un “lavoro”, non perchè gli dà da vivere (dio sa quanto invece in termini anche economici gli deve costare!), ma nel senso che ci mette tutto sè stesso, con passione e intelligenza.  La novità che ho colto è che questa serietà non crea più distanza, perchè non solo chi ha bisogno d’aiuto ed è stato da troppo tempo dimenticato, ma anche chi ha responsabilità imprenditoriali o professionali e cerca disperatamente un interlocutore politico ed amministrativo serio ed affidabile, avverte di poter contare su di lui, anzitutto come persona. Giampaolo Sbarra ha sempre voluto essere vicino e comunicare. Col tempo ci sta riuscendo. E sorride. Il suo è un sorriso tutto particolare. Molto diverso dalla risata jenesca di Gobbo o dal ghigno arrogante di Gentilini. Somiglia a quello di un famoso ritratto di Niccolò Macchiavelli, mi pare del Vasari. Il sorriso di un uomo esperto ed intelligente, che è anche un ragazzo sbarazzino e innocente. Un laico realista e disincantato, ma che non ha smesso di appassionarsi. Con quel sorriso Sbarra ha già vinto.

Bruno Martellone



Non una lista civica, ma una lista del sindaco.
26 ottobre, 2007, 1:54 PM
Filed under: Elezioni comunali, Sbarra, Treviso 2008

Ieri sera all’incontro organizzato da Sbarra, una cosa giusta l’ha detta Tullio Giacomini: per vincere contro la lega al candidato del centrosinistra non basterà il sostegno dei partiti, ma ci vorrà non una civica, ma una “lista del sindaco”. Un gruppo di cittadini, onesti, competenti, impegnati nella società capace di parlare a tutti, anche oltre l”elettorato di centrosinista. Verissimo. Comunque grazie intanto a Sbarra che continua per la sua strada, sempre più determinato, chiaro nelle sue posizioni, propositivo. Di fatti nuovi e positivi ne vedo parecchi: la riconoscibilità delle sue proposte che lo distinguono nettamente da qualunque altro gruppo del centrosinistra, il fatto che si dichiarano apertamente disposte a sostenerlo persone che fino a qualche tempo fa erano molto lontane, il consenso non passivo, ma partecipato. Di questi tempi chi poteva immaginarlo?

Bruno Martellone



L’Oscar non fa più ridere. Una civica “di sinistra” è quel che ci vuole perchè la Destra stravinca
24 ottobre, 2007, 10:05 am
Filed under: Elezioni comunali, treviso, Treviso 2008

Il Centrosinistra non vincerà mai a Treviso? Forse sì, se presenta una lista “civica” alleata col Centrodestra… Ieri mi sembrava uno scherzo, ma evidentemente è una cosa seria se il segretario provinciale della Lega “apre le porte a Trentin”. E anche Zabotti – consigliere regionale “civico” del Centrosinistra (Lista Carraro) – sarebbe disponibile… In effetti, se mettiamo tra virgolette non solo “civica” che evidentemente non significa più “fuori dagli schieramenti”  (le civiche “pure”  sono rare, ci sono perlopiù civiche di centrodestra o civiche di centrosinistra), ma anche “di sinistra”, sorvolando un attimo su quisquilie tipo programmi, contenuti e valori, l’operazione un senso ce l’avrebbe e sarebbe un senso tutto politico anzi, politicistico. Una vera furbata tutt’altro che civica e di sinistra. E del resto la Lega locale non è priva di fantasia politica (vi ricordate l’alleanza con Dalla Torre del 94 o quella con i popolari e Mazzonetto nel 95?). L’altro giorno ragionando di “civiche” dicevo che ci sembra difficile per le comunali del 2008 un’operazione tipo “Forza Treviso” che nel 2003 fu scelta (soprattutto) da migliaia di elettori di Centrodestra non attratti dalle proposte “deboli” di AN, UDC e Forza Italia, anche se non disposti a votare il simbolo del Carroccio. L’operazione fu funzionale alla scelta della Lega di presentarsi fuori della Casa della Libertà e funzionò, tanto che Gobbo per poco non passò al primo turno. Ma se, come pare probabile, stavolta la Lega starà con la Casa della Libertà, dubito che AN UDC e Forza Italia sopporterebbero l’inevitabile “salasso” elettorale a loro danno di una “civica” di centrodestra. Della quale del resto non c’è bisogno. Se infatti la “diversificazione dell’offerta” è una legge anche per il marketing politico, nell’ambito dell’elettorato di Centrodestra la scelta è già abbondante e l’offerta sufficientemente variegata. Ma se fosse una “civica” di sinistra che, alleata col Centrodestra, non si presenti per rubar voti alle liste dalla Casa delle Libertà? Una parte dell’elettorato dell’Unione è sfiduciata, anzi arrabbiata coi partiti per i quali ha sempre votato e per i “nuovi”, comunque immobili e comunque perdenti. Stavolta li vuole punire e forse, perché no, per una volta sentire cosa si prova a “vincere”. Non è “pronta” a votare Lega (neanche “quella buona”) e nemmeno UDC, AN e Forza Italia, ma una civica “di sinistra” probabilmente sì, magari con qualche “compagno” (l’ex segretario DS), qualche “civico” per professione (Zabotti), qualche imprenditore criptoleghista (Camolei)… Bè, qui se nessuno si muove una lista così, qualche voto a sinistra rischia di prenderlo. Ora l’Oscar non ci fa più ridere…

Bruno Martellone

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L’Oscar della risata. Per vincere a Treviso diventiamo tutti leghisti.

Dopo l’idea stravagante di candidare sindaco un cripto-leghista (Camolei), ecco l’ultima trovata di quel vero e proprio “laboratorio politico” che negli ultimi tempi si sta rivelando il Centrosinistra di casa nostra: contro la Lega non c’è niente da fare; dunque per vincere l’unica è allearsi con la Lega. A proporlo è l’Oscar della politica trevigiana – ossia quel Trentin, già brillante segretario provinciale DS, che è oggi in piena deriva post-democratica. Naturalmente, precisa il nostro, la Lega con cui ci dovremmo alleare non è proprio quella di Gentilini, ma “quella buona”, di Maroni, per esempio. Ora capiamo: L’Oscar vuol vincere le prossime elezioni per il Comune di Varese. Auguri. E speriamo che qualcuno da quelle parti gli trovi un posto in qualche municipalizzata.

Bruno Martellone

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voglia di civica? le amministrative di treviso nella primavera 2008 saranno anche un test politico, ma non si è competitivi se non si danno risposte ai problemi della comunità locale.
19 ottobre, 2007, 9:59 am
Filed under: Elezioni comunali, treviso, Treviso 2008

Oggi sulla stampa locale è annunciata la “scesa in campo” di una nota rappresentante dei commercianti del centro storico, che intende candidarsi sindaco di treviso con una sua lista civica. E’ solo l’ultima di una serie, dopo Camolei (che per me è organico alla Lega, ed è un candidato-civetta), Mirra & C. coi “comitati”, i “Grillini”….  In una consultazione elettorale locale è normale che l’elemento “civico” sia valorizzato. Si tratta prima di tutto di amministrare il comune. La collocazione in un partito o in una coalizione di partiti del candidato è un elemento importante, ma se non ci sono proposte per risolvere i problemi della comunità locale, può addirittura diventare un elemento negativo. Non ci si può nascondere, però, che a volte sulle elezioni locali si vengono a sovrapporre attese che riguardano più il quadro politico che le problematiche amministrative. Ciò accade quando il test amministrativo è ampio interessando magari intere regioni e  milioni di persone, oppure per il particolare momento in cui avviene. In una città capoluogo di provincia, poi, è inevitabile che l’elemento “politico” pesi sempre un po’ di più. Mentre in un paese (soprattutto se sotto la soglia dei 15000 e quindi dove non si vota col doppio turno) a volte nemmeno ci sono più i partiti e conta quasi solo il rapporto personale, in una città i partiti ci sono eccome. Le prossime amministrative di primavera a treviso sicuramente saranno di un certo interesse dal punto di vista politico, sia per quanto riguarda il quadro locale, che per quello nazionale. Molti partiti avranno interesse a “contarsi” e quindi saranno poco propensi a nascondersi dietro schermi che li rendano poco visibili. La cosa riguarda soprattutto il centrosinistra. Così il partito democratico vorrà mostrare la sua forza anche elettorale, per non pe ma pure la “cosa rossa”, che a treviso parte sicuramente con una base significativa (verdi, prc e pdci qui pesano di più che a livello nazionale, nell’ambito del centrosinistra). Anche nel Centrodestra secondo me ci sarà poco spazio per “civiche” tipo “forzatreviso” (Camolei?), soprattutto se passerà la linea della Casa delle libertà unita fin dal primo turno (in questo caso, visti i numeri, probabilmente “turno unico”). Forza Italia e AN accetteranno un candidato sindaco della lega, ma pretenderanno che la Lega si presenti come Lega, senza liste-civetta, che in passato hanno rubato loro gran parte dell’elettorato e vorranno liste proprie per contare in consiglio comunale. Ma tutto è possibile in quello schieramento, anche che – essendovi un patto di ferro – si presentino formalmente separati al primo turno, per portare via consiglieri alla minoranza…. Dunque alle civiche “pure” ci credo poco. Del resto quelli che finora si presentano dietro questo schermo sono a tutti gli effetti dei “politici”: Mirra è consigliera comunale eletta nella lista Verdi-DS, Camolei è stato presidente dell’aeroporto in quota Lega e verso il suo partito ha rapporti sia di dare che di avere, Tuzzato non è di nessun partito, credo, ma sulla scena politica ci sta da sempre… Dunque io penso che ci voglia un giusto mix. In una competizione elettorale locale, ma con un certo grado di politicizzazione, come sarà quella di Treviso, una candidatura meramente civica rischia di essere “cieca”, perchè incapace di cogliere la direzione politica dei flussi elettorali; una candidatura solo posizionata politicamente, ma priva di contenuti programmatici amministrativi e di radicamento nella comunità locale, rischia invece di essere “vuota”.

Bruno Martellone https://trevisolaica.wordpress.com/

 



primarie finte e primarie vere. giampaolo sbarra vai avanti!
17 ottobre, 2007, 11:16 am
Filed under: Elezioni comunali, Sbarra | Tag: , ,

“-Facciamo le primarie anche per il candidato sindaco di Treviso-, ha proposto il viceministro De Piccoli visto il successo delle votazioni del Pd di domenica 14 ottobre. Detto, fatto: l’abbiamo preso in parola e abbiamo allestito un sondaggio aperto a tutti i lettori della tribuna, che potranno votare on line, scegliendo fra 12 “papabili” all’interno del centrosinistra….”Così leggo su la Tribuna di oggi 17/10/2007. Da un anno qualcuno (Giampaolo Sbarra) le propone, con ben altro spessore, registrando finora solo rifiuti o, quando andava bene, l’assordante silenzio dei principali esponenti locali di DS e Margherita. Per loro sono sempre andate bene le cosiddette primarie veltroniane (già tutto deciso dagli apparati, Veltroni senza avversari, liste bloccate…)  ma una consultazione vera per scegliere tra candidature e programmi a Treviso: picche! Comunque tra la proposta di De Piccoli ed il sondaggio online della Tribuna è difficile dire quale sia la più improvvisata o la meno seria. Sbarra ti prego, non ti confondere con questi giochetti. Vai avanti per la tua strada: candidature serie, primarie vere!!!

Bruno Martellone – http:// trevisolaica.wordpress.com/



I risultati delle Primarie del PD a Treviso. Due conti per capire se davvero è stato un trionfo…
15 ottobre, 2007, 11:15 PM
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Secondo quanto riportato da la Tribuna del 15 ottobre 2007, i votanti alle primarie del PD nel comune di Treviso furono 3715.  Notizie di stampa hanno sempre indicato in 6000 circa i votanti alle Primarie dell’Unione a Treviso nel 2005, anche se la cifra esatta non è mai stata indicata dalle fonti ufficiali. Dunque nel 2007 ha votato il 61,92% rispetto a chi votò nel 2005.

E’ un buon risultato? Ognuno può fare le valutazioni che crede. Di certo, se il risultato da confermare se non da migliorare era quello della quota di elettorato DS-Margherita che partecipò alle Primarie dell’Unione del 2005, si è fatto un passo indietro. L’arretramento è sia rispetto al totale dei partecipanti dell’Unione, ma anche rispetto alla percentuale di elettori di DS e Margherita che parteciparono alle Primarie del 2005.

Facciamo due conti.

Un primo raffronto può essere fatto tra i voti dell’ulivo (potenziale elettorato del PD) alle politiche 2006 (Camera) ed i votanti alle primarie PD. se in Italia hanno partecipato alle primarie oltre 3.500.000 persone, pari almeno all’30% degli elettori dell’Ulivo alle Politiche 2006 (che furono 11.928.362), la partecipazione a Treviso (3.715 votanti) si ferma al 23% sui voti dell’ulivo alle Politiche (15.953 in città). Da questi dati risulta che il dato locale è molto peggiore di quello nazionale. Anche il peso del PD rispetto alle altre forze del Centrosinistro è, in ambito locale, assai scarso. Le liste delle forze dell’Unione (oltre all’Ulivo: RNP, ITV, PRC, PCDI, UDEUR, Verdi)  totalizzarono 23460 voti (ma questa cifra dovrebbe essere ridotta  considerato che nella lista RNP sono compresi i Radicali che non aderirono all’Unione, cui aderiva il solo SDI). Le liste del Centrosinistra nel complesso ossia oltre all’Unione originaria anche le formazioni politiche che aderirono successivamente o che si presentarono alleate con l’unione (I socialisti, Liga FV, Pensionati) totalizzarono a Treviso 24155 voti. Rispetto al totale dei voti della coalizione del Centrosinistra, l’apporto di voti della lista dell’Ulivo rappresentò il 66,04%, percentuale che sale al il 68,00 % sul totale dei voti dell’Unione originaria.

Con le Primarie del PD  si scende dal 68,00% (o dal 66,04%) al 61,92%. Più di un decimo di votanti manca all’apello. E’ poco o tanto non so dire, ma comunque si scende. Si scenderebbe ancor di più (ma non è dato saper quanto), se poi si considerasse che parte dei votanti alle primarie del PD, sono sedicenni (due classi d’età in più) nonché gli extracomunitari con solo permesso di soggiorno (nel 2005 dovevano avere almeno 3 anni di soggiorno ed essere iscritti in apposite liste)…

Bruno Martellone – https://trevisolaica.wordpress.com/



ds e margherita e le pseudo-primarie
5 ottobre, 2007, 11:16 am
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La tribuna di oggi dà ampie notizie sulle sulle cosiddette “primarie” del futuro Partito democratico che si svolgeranno a giorni anche nella marca trevigiana. C’è anche una vecchia foto in cui riconosco alcuni trevigiani in coda per votare alle primarie dell’Unione di due anni fa, quelle con le quali 4 milioni e mezzo di elettori designarono Prodi candidato Premier del centrosinistra. La foto è “abusiva” o meglio è sbagliato l’accostamento tra vicende molto diverse. So per certo che una parte delle persone fotografate e molti trevigiani (ed io tra questi) che due anni fa votarono Prodi stavolta non parteciperanno alle consultazioni indette da DS e Margherita nè aderiranno al nascente Partito democratico. La nuova formazione politica, infatti, non sarà la casa comune dei riformisti italiani di cui dio sa se ci sarebbe bisogno, e per me socialista ha il difetto di collocarsi fuori dell’alveo del socialismo democratico al quale si riferiscono in Europa tutti i partiti autenticamente progressisti. Va detto poi che non sono vere primarie. Queste servono ai partiti o alle coalizioni per scegliere i propri candidati alle elezioni attraverso ampie e dirette consultazioni della base associativa o del proprio elettorato. Primarie vere sono ad esempio quelle che da un anno Giampaolo Sbarra chiede (e che i vertici locali di DS e Margherita si guardano bene da prendere in considerazione) per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni comunali di primavera a Treviso.  La prossima settimana invece saranno nominati il segretario nazionale (ma io so già chi è) ed i segretari regionali (anche quelli si sanno) nonché parte dei membri dell’assemblea costituente del futuro Partito democratico. In sostanza sono consultazioni (più o meno) “aperte” per eleggere organismi interni di partito. La differenza a me pare enorme. Molto poi ci sarebbe da discutere sulla “novità” e sull’effettiva “apertura” delle modalità scelte dai vertici di DS e Margherita per indicare i candidati a queste pseudo-primarie (candidature “pilotate” e fin troppo ecumeniche, liste bloccate, elevato numero di firme necessarie per la presentazione, ecc…). Il risultato è stata, anche in ambito locale, l’esclusione di molti genuini riformisti dalle candidature. Vedremo poi quanti saranno i cittadini che davvero parteciperanno. Considerato che votano anche sedicenni ed extracomunitari, sarebbe assai deludente se la consultazione non riuscisse a coinvolgere non dico i quattro milioni e mezzo di elettori delle Primarie dell’Unione di due anni fa, ma almeno un’apprezzabile aliquota di chi, alle ultime elezioni “vere”, votò per DS e Margherita.

Bruno Martellone

Comitato per la Costituente socialista di Treviso

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